I busti dinamici sono confezionati in tessuto elastico con stecche flessibili. Grazie ai materiali con i quali vengono realizzati, sono in grado di adattarsi all’anatomia del paziente, controllandone il movimento senza costrizioni.
BUSTO SEMIRIGIDO
I busti semirigidi sono confezionati in prevalenza con tessuto rigido e stecche di rinforzo paravertebrali. Questi dispositivi controllano il movimento senza però bloccarlo completamente.
BUSTO RIGIDO
I busti rigidi sono realizzati prevalentemente in metallo, quasi sempre in alluminio, e in più modelli a secondo della patologia. Bloccando completamente il movimento, devono essere usati esclusivamente a seguito di indicazione medica.
Il più famoso ed utilizzato è il busto Jewett o ipertensore a 3 punti o C35, nome dato dalla prima azienda che lo ha introdotto in Italia, ossia la Camp.
TENOMAG
Il primo corsetto in fibra di carbonio con magnetoterapia incorporata.
Tenomag è un supporto medico-ortopedico che estende ed immobilizza la colonna vertebrale. La struttura è realizzata in tessuto “C6 Tex” combinato con fibra di carbonio. Grazie alle sue proprietà antistatiche, traspiranti e termoregolatrici, batteriostatiche e ipoallergeniche, questo speciale tessuto è in grado di diminuire la concentrazione di acido lattico durante l’attività fisica, migliorando la circolazione sanguigna e l’ossigenazione cellulare.
Il busto è corredato di magnetoterapia portatile a due livelli di intensità, L e H, per diminuire il processo infiammatorio e aumentare la velocità di rigenerazione ossea. Tenomag è l’ideale per: osteoporosi • fratture traumatiche • cedimenti vertebrali dorsali e al passaggio dorso-lombare su base osteoporotica • osteomalacie fratturose • artrosi dorso-lombare • lombalgia e lombosciatalgia cronica.
COME FUNZIONANO I BUSTI?
L’ortesi cinge il basso addome e il tronco, determiniamo una pressione intra-addominale con conseguente aumento della pressione idrostatica. Poiché la cavità peritoneale è composta da liquidi che come tali non sono comprimibili, le forze componenti indotte, non potendo fuggire verso il bacino, cavità praticamente chiusa, si riflettono verso l’alto provocando una diminuzione del carico sul rachide, e posteriormente contribuendo alla delordosi lombare.
Esistono svariati modelli di ortesi, poiché si deve tenere conto delle necessità di ogni singolo paziente e delle specifiche patologie. Il tecnico ortopedico ha quindi il delicato compito, attenendosi alle prescrizioni del medico, di scegliere fra la gamma di modelli disponibili quello adatto allo specifico paziente.